Le nuove aste giudiziarie telematiche

Dall’11 aprile 2018 è iniziata una vera e propria rivoluzione nell’ambito delle aste giudiziarie. Si tratta di una novità che coinvolge sia gli addetti ai lavori che i semplici cittadini, potenziali acquirenti di immobili da procedure esecutive o fallimentari. Con la piena funzionalità del Portale delle Vendite Pubbliche (http://pvp.giustizia.it), che già dal 19 febbraio 2018 raccoglieva obbligatoriamente (pena estinzione della procedura) la pubblicità degli immobili, è iniziata l’era delle aste telematiche.

Istituito dal D.L. n. 83/2015, il portale è gestito dal Ministero della Giustizia e costituisce uno strumento fondamentale per lo svolgimento delle vendite giudiziarie. Come detto, su di esso devono essere necessariamente pubblicati gli annunci di tutti gli immobili in vendita sul territorio nazionale, liberamente consultabili da chiunque. Non solo: il portale è anche importante strumento per monitorare in chiave statistica l’andamento delle vendite da parte del Ministero, ma soprattutto è l’unico mezzo attraverso il quale l’interessato all’immobile può richiedere al custode di visitarlo (come previsto dal riformato art. 560 c.p.c.). Presente anche la possibilità di iscriversi ad una newsletter, nonché un’area riservata agli addetti ai lavori, come ad esempio i custodi ed i professionisti delegati alla vendita, ma anche i creditori.

A ciò si aggiunga il dettato del riformato art. 569 c.p.c., che dispone che la vendita si svolga con modalità telematiche. Ciò significa che le fasi della presentazione dell’offerta, l’identificazione dell’offerente, il controllo sui requisiti normativi previsti e l’eventuale gara dovranno svolgersi on-line. Le vendite saranno gestite da soggetti privati, i cui siti internet saranno collegati al Portale delle Vendite Pubbliche, che si occuperanno di raccogliere le offerte (tramite modulo on-line predisposto dal Ministero ed inviato via pec) e curare l’eventuale gara. In sostanza, per le vendite giudiziarie si passerà da un sistema molto simile ad e-bay, o siti similari.

Circa l’impatto che la nuova modalità può avere sulle procedure esecutive in corso, il D.L. n. 59/2016 ha previsto che la vendita telematica “si applica alle vendite forzate di beni immobili disposte dal giudice dell’esecuzione o dal professionista delegato dopo il novantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto” che accerta la piena funzionalità del Portale delle Vendite Pubbliche. In altre parole, i tentativi di vendita per i quali non risulti già pubblicato, alla data del 10 aprile 2018, il relativo avviso ex art. 490 c.p.c., dovranno essere telematici.

La modalità di vendita, che può essere sincrona o asincrona, cioè con o senza la contemporanea connessione di Giudice e delegato alla vendita al portale, prevede la possibilità di effettuare offerte entro un numero di giorni prefissato, con un prolungamento (entro un certo limite) dei termini in caso di offerte presentate negli ultimi 15 minuti.

Nella nostra zona, i Tribunali di Firenze e Pistoia hanno già adottato ordinanze in tal senso, mentre il Tribunale di Prato, con circolare dell’11 aprile 2018, ha deciso di applicare la deroga prevista dall’art. 569 c.p.c., che consente di procedere con le modalità tradizionali quando la vendita telematica “sia pregiudizievole per gli interessi dei creditori o per il sollecito svolgimento della procedura”. Per queste ragioni, a Prato la modalità telematica riguarderà solo le vendite delegate con ordinanza successiva al 10 aprile 2018, salvo provvedimenti diversi adottati dal Giudice nel caso specifico.

A fronte di alcuni indubbi vantaggi (possibilità di partecipare ad aste per immobili lontani, riduzione dei rischi di turbativa), i primi commenti alla nuova disciplina già evidenziano alcuni timori, soprattutto in materia di riservatezza e di sicurezza informatica dei sistemi di coloro che saranno chiamati a gestire le vendite. A ciò si aggiunge un’impressione di minor funzionalità del Portale rispetto ad altri siti specializzati in annunci di vendite giudiziarie. Questi ultimi, comunque, continueranno a raccogliere la pubblicità, essendo complementari al sistema ministeriale.

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